Piazza del Sapere

Nuova Biblioteca e Centro Civico

Sovere, Bergamo

2023 - 2024

Committente:
Comune di Sovere (BG)

Progettazione Architettonica, coordinamento generale e Direzione Lavori:
Arch. Elio Moschini

Progetto delle Strutture e Coordinamento della Sicurezza:
Ing. Cesare Damiola

Progetto, D.L. impianti meccanici e antincendio:
Ing. Andrea Epinati

Progetto, D.L. impianti elettrici:
Ing. Livio Fratus

Budget:
1.250.000,00 €

Costruttore:
Marlegno S.r.l.

Fotografie:
Marlegno S.r.l.

Il progetto di nuova Biblioteca e Centro Civico comunale, sviluppato attraverso la rigenerazione dell’immobile dismesso dell’Ex bocciodromo comunale, si pone come obiettivo la realizzazione di un nuovo luogo di comunità, spazio per il sapere e per l’incontro. Un nuovo hub a base culturale che offra uno spazio moderno dedicato al sapere, allo studio, all’incontro dei cittadini e che diventi quindi un nuovo presidio civico per il quartiere di San Martino e per l’intero comune.

Rigenerare un edificio dismesso con attenzione alla sostenibilità ambientale, all’inclusione e a un attento inserimento paesaggistico, sono stati i punti chiave sui quali si è sviluppata l’idea progettuale.

Un edificio interamente in legno che dialoga con il contesto, con il tessuto residenziale dell’intorno, ma anche con gli elementi di paesaggio ad una scala più ampia. Un edificio facilmente accessibile a tutti e flessibile in grado di accogliere diverse iniziative e fornire spazi di qualità ai cittadini.

Descrizione architettonica

Il sito di progetto è collocato nei presi del margine ovest del borgo antico di San Martino uno dei due borghi storici che costituiscono i nuclei fondativi dell’abitato di Sovere. L’incarico rappresenta l’occasione per riflettere in maniera critica su come un’architettura contemporanea possa dialogare col paesaggio senza perdere il carattere e la riconoscibilità di un edificio pubblico.

Un elemento forte della relazione contestuale è il disegno della copertura costituita da più falde, richiamando da un lato le coperture e la scala degli edifici residenziali dell’intorno, dall’altro fa l’immagine dominante dell’andamento montuoso delle prossime prealpi orobiche. Le falde che costituiscono la copertura diventano progressivamente più inclinate spostandosi verso nord, per converso meno inclinate verso sud, come se la copertura stesse facesse da tramite tra i due elementi geografici che connotano la morfologia del territorio bergamasco: le Orobie a nord e la pianura a sud. Questa soluzione è suggerita anche dall’andamento del terreno del lotto di progetto che, salendo di quota verso nord, esprime la generazione di un attrito, una sorta di resistenza all’inserimento del nuovo volume generando quindi un’increspatura della copertura.

Lateralmente il volume viene reso permeabile da ampie vetrate a tutt’altezza che favoriscono la relazione visiva tra i versanti vallivi e tra lo spazio d’ingresso che avviene da Via San Carlo (la nova piazza pubblica) ed il centro storico di San Martino.

In altri termini potremmo dire che l’immobile fa suoi gli elementi distintivi del paesaggio: il parallelepipedo iniziale si piega in copertura e diviene parzialmente trasparente ai lati al fine di cercare una forte relazione visiva in un rapporto interno-esterno molto forte.

Infine il rivestimento di facciata, realizzato con doghe di legno di larice posate con differenti inclinazioni, rimanda ai boschi lungo i versanti vallivi (Possimo-Bossico).

Lo spazio al piano terra è costituito da un grande open space che misura circa mq. 300 e che ospita le varie sezioni della biblioteca: dall’accoglienza alla zona deposito e consultazione testi, sino all’area per ragazzi e per bambini. L’unico blocco separato è quello posto a sud che ospita i servizi igienici, un ufficio per il personale e un piccolo locale con le postazioni pc. Al piano seminterrato è invece pensato un laboratorio di circa 25 mq con relativi servizi igienici e il locale tecnico a servizio dell’impiantistica. Il tutto misura una SLP di circa 366 mq al piano terra e 58 mq al piano seminterrato.

Per quanto riguarda il sistema costruttivo, la struttura portante è costituita da pilastri e travi in legno lamellare. In particolare la funzione di resistere alle azioni verticali ed a quelle orizzontali di vento e sisma è stata affidata a n. 7 portali opportunamente controventati. L’utilizzo di elementi strutturali in legno, rispetto ad altre possibili tecnologie costruttive, ha consentito una notevole riduzione delle masse in gioco e, conseguentemente, delle azioni sismiche. Il dimensionamento di tutti gli elementi lignei è stato effettuato tenendo conto anche della necessità di garantire la necessaria resistenza al fuoco. Le pareti perimetrali sono realizzate con telaio in legno lamellare, pannello esterno in lastra di fibrocemento sp. 12.5 mm tinteggiato RAL 7016, con interposizione di pannello isolante in lana di roccia sp. 160 mm e densità 70/Kg/Mc, freno al vapore e pannello interno 3 strati a vista sp. 19 mm con verniciatura per la resistenza al fuoco colore RAL 7011. Esternamente vi è un rivestimento in doghe di larice al naturale sp. 24 mm fissate su di una sottostruttura costituito da tubolari quadri in alluminio posti ad interasse costante. Gli stessi pannelli risvoltano anche in copertura dove in aggiunta è prevista un telo traspirante, dei listelli in OSB sp. 12 mm, i listoni di ventilazione dim. 60×40 mm, un secondo assito grezzo sp. 24 mm, una membrana antirombo e infine il manto di copertura in lamiera di alluminio aggraffata e preverniciata colore RAL 7016. Le parti trasparenti delle pareti perimetrali sono costituite da un sistema a facciata continua, mentre al di sotto del pavimento è prevista la posa del pannello EPS radiante, un massetto da 12 cm di spessore, l’isolamento termico in xps da 10 cm, il vespaio con elementi modulari h. 20 cm, la platea h. 30 cm, la guaina impermeabile ed in fine il magrone sp. 10 cm. Per il locale posto al piano seminterrato e adibito a laboratorio è prevista una muratura portante in c.a. con adeguato isolamento.

Per quanto riguarda gli aspetti energetici del fabbricato, trattandosi di una nuova costruzione, l’immobile è “edificio a energia quasi zero”, anche detto “NZEB”, secondo la vigente normativa regionale. Un edificio ad energia quasi zero ha un involucro estremamente performante con un elevato grado di isolamento, assenza di ponti termici, tenuta all’aria. Le fonti rinnovabili sono la fonte energetica primaria da utilizzare per soddisfare la maggior parte delle richieste energetiche dell’edificio.

Impianti meccanici ed elettrici

La biblioteca è dotata di un impianto radiante a pavimento per la climatizzazione invernale ed estiva degli ambienti. In forza della presenza delle grandi superfici vetrate, la potenza dell’impianto è integrata da batterie ad acqua di pre-trattamento montate sulle unità di ventilazione e da ventilconvettori installati a parete. Il generatore termico è costituito da una pompa di calore reversibile condensata ad aria. Il controllo e la gestione della temperatura all’interno di ogni ambiente avvengono tramite sonde di temperatura e umidità. L’aria primaria di rinnovo viene fornita tramite un impianto composto da due unità di trattamento, composte da un recuperatore di calore a flussi incrociati abbinato al deumidificatore canalizzato, con batteria di pre-trattamento e ricircolo dell’aria. La distribuzione della stessa avviene attraverso due canali di mandata in acciaio zincato spiralato, con bocchette direttamente poste sui canali.

L’impianto elettrico è stato pensato con l’obbiettivo di soddisfare il confort visivo per le attività svolte al computer e a quelle di lettura/consultazione di testi.
Si è optato per l’utilizzo di un impianto di rilevazione automatica dei fumi di tipo wireless al fine contenere le tubazioni a vista per la distribuzione dei cavi.
I punti di forza dei requisiti finalizzati al risparmio energetico sono riconducibili alla scelta dell’istallazione dell’impianto fotovoltaico e all’impiego di corpi illuminanti a led a basso consumo, gestiti da sensori di luminosità che consentono di modulare il flusso luminoso dei corpi illuminanti, valorizzando l’apporto della luce naturale attraverso le ampie vetrate ed i lucernari in copertura.

Note

Nel mese di maggio del 2023 il progetto è stato selezionato dall’Università degli Studi di Bergamo per la presentazione all’evento: “Micro: trasformazioni urbane nella provincia” all’interno del festival Love Architettura Bergamo-Brescia – Ereditare, conoscere e curare le Città e i Territori di Bergamo e Brescia.

L’impianto elettrico è stato pensato con l’obbiettivo di soddisfare il confort visivo per le attività svolte al computer e a quelle di lettura/consultazione di testi.
Si è optato per l’utilizzo di un impianto di rilevazione automatica dei fumi di tipo wireless al fine contenere le tubazioni a vista per la distribuzione dei cavi.
I punti di forza dei requisiti finalizzati al risparmio energetico sono riconducibili alla scelta dell’istallazione dell’impianto fotovoltaico e all’impiego di corpi illuminanti a led a basso consumo, gestiti da sensori di luminosità che consentono di modulare il flusso luminoso dei corpi illuminanti, valorizzando l’apporto della luce naturale attraverso le ampie vetrate ed i lucernari in copertura.